SAI TRATTARE GLI AFFARI A TAVOLA?

E’ innegabile che gli affari più importanti, spesso, si decidano a tavola.

Altrettanto innegabile è che condividere la tavola il cibo è il modo per unirsi meglio con qualcuno e sia, anche, il modo migliore per conoscerlo più approfonditamente e personalmente, specialmente se si tratta di un cliente.

A tavola si può instaurare un rapporto stretto consono alla migliore trattativa, in quanto viene in essere un legame privo di mascheramentiperché stando a tavola cadono tutte quelle barriere che normalmente si frappongono in ufficio e ben presto si scopre chi realmente siamo, che educazione abbiamo ricevuto che studi ci hanno formato e che personalità, psicologicamente, abbiamo.

In fondo, sin dall’”Ultima Cena” quando il più gentile dei commensali altri non era che il traditore della fiducia di tutti e, soprattutto, del padrone di casa., lo stare a tavola è cartina di tornasole dei rapporti umani.

Ma se, per esempio, seguire un cliente su un campo da golf, non comporta saper giocare bene quanto lui, anzi, passare un oretta a tavola con un cliente, necessita, innanzitutto, di conoscere bene e rispettare poi, tutte le regole del Bon Ton e del Galateo, perché non vi è momento più topico della comunicazione del saper mangiare correttamente e senza fare gaffe, con qualcuno.

Scegliere con attenzione il ristorante, meglio se abbia una saletta riservata, sapersi alternare con il cliente nel dialogo per non restare indietro con il proprio piatto, pagare con carta di credito per non perdere tempo e non usare contante, lasciare una mancia al cameriere per dimostrare generosità d’animo, già questi suggerimenti incidono positivamente sull’andamento della situazione con il cliente.

Se si riflette bene, la colazione di lavoro ha le stesse caratteristiche di un primo appuntamento galante con un possibile futuro partner che non si conosce bene, e, quindi, anche le sorprese possono essere dietro l’angolo, inaspettate.

Per questo motivo, appunto, la colazione di lavoro non deve essere gestita mai d’istinto o con la presunzione delle esperienze passate, perché ogni colazione di lavoro farà storia a sé e costituirà sempre un unicum, a seconda della situazione e del cliente, del tempo a disposizione, del fatto che il confronto sia con un italiano o con uno straniero, e quanto si conosceranno i Codici comportamentali, in questo caso, farà la differenza potendo salvare da imbarazzi o gaffe madornali e riuscire a far condurre a termine la negoziazione.

A tavola, si potrà, poi, preparare il terreno per successivi, utili sviluppi commerciali, ma se si tratta il cliente con impacci e titubanze, già a partire dalle precedenze e dalla dazione dei posti, sino al momento del commiato, la trattativa a tavola diventerà un calvario.

Maestro Alberto Presutti

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