~ L’ABITO CI RACCONTA~

L’eleganza, per un professionista deve essere intesa come espressione del proprio stile ed è stata e sempre sarà uno dei primi elementi differenzianti e che crea il proprio personal brand.

Avere un aspetto curato ed elegante, per un professionista,significa attribuirsi un forte senso di sicurezza personale, spendibile nei momenti difficili delle relazioni di lavoro. Aspetto, questo, non da poco, soprattutto in un’epoca come la nostra, in cui la comunicazione visiva ricopre un ruolo preponderante e l’immagine “fa il monaco”.

In passato l’avere buon gusto ed uno stile elegante era, specie nei professionisti italiani, qualcosa di naturale e quasi innato. Bastava seguire le tradizioni familiari tramandate di padre in figlio. Oggigiorno, purtroppo, si è perso l’abitudine di trasferire i segreti dell’arte dell’eleganza a tutto detrimento del senso di appartenenza.

Quale è il percorso dell’eleganza? Se non si conosce non si sa scegliere né, poi, abbinare, né, infine, contestualizzare l’abito rispetto all’occasione.

Per diventare ed essere, soprattutto, un professionista elegante occorre, dunque, avere una buona conoscenza dei capi che si indosseranno e di quando e come indossarli, a partire dal colore e dallo stile dei colletti delle camicie, al gusto per lecravatte mai da stringere con nodoni e mai troppo larghe alla base, alle scarpe purchè sempre pulite e non sciupate. ai pantaloni sempre con pinces, agli abiti gessati mai a rigoni o a quadratoni.

Non in ultimo è saper fare la manutenzione al proprio guardaroba a principiare dalle scarpe.

Ricordarsi che non è il costo né la marca dell’abito che determina la sua capacità di fare brand, ma è il suo insieme che lo rende unico

Per un professionista un aspetto trasandato o dimesso o non ben curato negli abiti che indossa, comunicherà:

–       poca cura di sé

–       insicurezza

–       insuccesso professionale

Maestro Alberto Presutti

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