~IL GALATEO E LE REGOLE DELLA CONVIVIALITA’~

La convivialità è comunicazione efficace di se stessi agli altri.

A tavola si comunica il proprio status, culturale e di gusti. Pertanto se vi è un rischio, nello spezzare il pane con gli altri commensali, è quello di farsi notare per la mancanza di stile e di educazione, lacune da cui emana un cattivissimo odore, che rovinerà in tutti i casi, la convivialità stessa.

Quando si siede a tavola, chiunque tende ad abbassare le proprie difese, scoprendosi, mettendosi a nudo, e facendo trapelare quanto spesso si vorrebbe non dimostrare, mancanze e lacune di Buone maniere..

Infatti, è in quel preciso momento che emerge la conoscenza o meno delle regole del Galateo che se interiorizzate, armonizzano la convivialità quanto altrimenti la rendono intollerabile.

Il Galateo, da sempre, differenzia il vero “signore” dal guitto, che s’improvvisa edotto inventando nell’occasione con istinto gretto, un comportamento che ritiene consono, allo stare a tavola, magari iniziando con l’augurare “Buon appetito!”, che ben si sa, non è auspicio da fare.

Con la postura che sarà eretta, le gambe raccolte sotto la sedia e mai allungate a tentar rilassamento, ai gomiti mai appoggiati sul tavolo e con il tovagliolo che starà spiegato con leggerezza sulle ginocchia, il commensale educato darà testimonianza delle Buone maniere da tenersi a tavola.

Sarà l’uomo che con eleganza ed armonia di gesto, servirà da bere alla propria dama, la quale se astemia avrà solo da dire: ”No grazie!” e non da posare a schermatura, la mano sul bicchiere del vino.

Le posate saranno sempre maneggiate con levità, ma con fermezza, onde non paiono penne per scrivere, né saranno mai brandite a guisa d’arma bianca, come non si parlerà gesticolando con esse in mano, cosa tra l’altro anche assai pericolosa.

Nella convivialità, il Galateo ribadisce con forza, che il “cellulare” non può trovare spazio sulla tavola apparecchiata, né poi lasciato squillare in tasca e sarà quindi opportuno spegnerlo.

Sarà, poi, per molti visto come un comportamento formale o da “vecchia” educazione ma le dame  apprezzeranno che i signori non si dimentichino di alzarsi quando una di loro “va ad incipriarsi”.

Consiglio fondamentale del Galateo, infine, è che nella conversazione a tavola sarà bene astenersi da trattar argomenti ferali, pruriginosi o tendenzialmente stomachevoli, oltre naturalmente dall’evitare di fare pettegolezzi e gaffe spesso, da qualcuno, scambiati per semplici, argute confidenze.

Maestro Alberto Presutti

 

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