IL GALATEO DELLA COMUNICAZIONE

SAI COMUNICARE E RICONOSCERE I SEGNALI DEI TUOI INTERLOCUTORI?

Tutti i professionisti, e non solo, comunque, dovrebbero capire che è importantissimo criuscire a omprendere ciò che i propri interlocutori esprimono con i gesti, le espressioni, i toni della voce, la postura, ecc…

Per raccogliere e decodificare questi messaggi necessita conoscere il linguaggio “non verbale”.

Non è sufficiente ascoltare chi parla, è fondamentale scoprire l’autenticità e la sincerità dell’altro da sè perchè mentre l’uso della parola può essere razionalizzato, la mimica e la gestualità non possono mentire.

A tutti è capitato di parlare con qualcuno percependo, però, che qualcosa non era convincente.

La comunicazione è imprescindibile tanto quanto lo è il respiro. Non esiste un momento in cui non si comunichi. La comunicazione “verbale”, il linguaggio “non verbale”, il “para linguaggio”, sono espressioni essenziali come il respirare. Non conoscerne i meccanismi, le modalità, lo sviluppo può essere deleterio nelle relazioni come negli affari, per esempio se gli interlocutori mentono con il corpo ma sembrano essere in linea con le loro parole rispetto alla trattativa in corso.

Padroneggiare la comunicazione sotto ogni suo aspetto costituisce, oggi più che mai una competenza irrinunciabile per chi, per motivi sociali o per lavoro, interagisca quotidianamente con interlocutori di vari, specie se clienti o colleghi.

Quali sono i canali di comunicazione “non verbali”?
Il volto, il contatto visivo e lo sguardo, lo spazio personale, i gesti.

Ad esempio, qual è il significato di questi gesti?

Toccarsi il naso: strofinare la parte inferiore del naso con il dorso della mano significa rifiuto.

Rosicchiarsi le unghie: è un gesto che scarica la tensione di chi lo compie.

Toccarsi le labbra: è un segnale di gradimento.

Segnali di gradimento: gli avanzamenti del corpo, il mordicchiarsi le labbra, accarezzarsi i capelli (specie nelle donne), gambe e braccia non incrociate.

Segnali di rifiuto: indietreggiare con il corpo, incrociare gambe e/o braccia.

Accavallare le gambe ed intrecciare le dita delle mani attorno ad un ginocchio: atteggiamento caratteristico di chi è solito prendere le proprie decisioni con calma.

Aggiustarsi frequentemente il nodo della cravatta o i risvolti della giacca: può suggerire la paura di non sentirsi perfettamente a posto.

Attenzione a non fare l’errore che è alla base del linguaggio “non verbale” e della sua interpretazione. Occorre sempre contestualizzarlo! Nessuno si comporta come un robot e sarebbe sbagliato pensare che apprendendo i principi della comunicazione non verbale si possa decifrare il pensiero degli interlocutori a prescindere dal contesto e dalle infinite variabili che si possono verificare .

Chiunque sa che stare a braccia conserte rappresenti un segnale di chiusura. Ma non è detto che chi assume questa postura si stia soltanto rilassando in quel momento e in quel modo. Per cui necessita trovare conferma ad un determinato atteggiamento connettendolo ad altri precedenti o successivi, altrimenti si cadrà in facili tranelli che creeranno grandi problemi di relazione poi!

 

                                                                                    Maestro Alberto Presutti

 

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